Metodi

Profilo dell'investitore

Prima di iniziare ad investire occorre decidere il proprio profilo come investitore:

  1. Orizzonte temporale: per quanti anni si vuole tenere il soldi investiti. Tipicamente gli orizzonti sono a breve (0-3 anni), medio (3-10 anni) o lungo (>10 termine). L'orizzonte temporale decresce al crescere dell'età

  2. Propensione al rischio: è il livello di rischio che un investitore è disposto a tollerare in un portafoglio di investimento. La propensione al rischio tipicamente decresce al crescere dell'età. Può essere:

    • moderata: bassa propensione al rischio, l'obiettivo è il mantenimento del capitale

    • bilanciata: media propensione al rischio, si accetta un mix equilibrato di rischio e rendimento

    • aggressiva: alta propensione al rischio, si è disposti a perdere molto in cambio di un possibile elevato guadagno

  3. Obiettivi finanziari:

    • Accumulo di capitale: far crescere il proprio capitale nel tempo

    • Rendita passivo: ottenere una rendita periodica dal proprio capitale

Investimento o speculazione?

Occorre decidere se si vuole investire o speculare (trading). Investire significa accrescere il capitale nel lungo termine attraverso la crescita del valore degli asset e il reddito da dividendi o cedole. Speculare significa ottenere profitti a breve termine sfruttando le fluttuazioni di prezzo.

Caratteristica
Investimento
Speculazione

Orizzonte temporale

Lungo termine (anni)

Breve termine (giorni o settimane)

Obiettivo

Crescita graduale del capitale

Profitti rapidi dalle fluttuazioni di prezzo

Analisi

Fondamentale (bilanci, settore, economia)

Tecnica (grafici, trend, indicatori)

Frequenza operazioni

Bassa

Alta

Rischio

Moderato (diluito nel tempo)

Elevato (volatilità immediata)

Emotività

Meno influente (decisioni a lungo termine)

Molto influente (richiede disciplina)

Capitale iniziale

Richiede pazienza per crescere

Può richiedere un capitale maggiore per coprire costi frequenti

Strumenti

Azioni, obbligazioni, ETF, fondi comuni

CFD, Forex, opzioni, futures, azioni

  • Esempio di investimento:

    • Un investitore acquista 10.000€ di azioni di un ETF globale con l'obiettivo di tenerle per 10 anni.

    • Guadagna dalla crescita del valore dell’ETF e dai dividendi reinvestiti.

    • Non reagisce alle oscillazioni di mercato a breve termine, mantenendo l’investimento durante periodi di crisi o volatilità.

  • Esempio di speculazione:

    • Un trader acquista azioni di Tesla a 900$ per azione, sperando che il prezzo salga entro pochi giorni.

    • Utilizza grafici tecnici per identificare un punto di entrata e uscita.

    • Vende rapidamente una volta raggiunto l'obiettivo di prezzo (take profit) o se il mercato si muove contro di lui (stop loss).

Piani di investimento o di accumulo?

  • PIC (Piano di Investimento in Capitale): Consiste nell’investire tutto il capitale disponibile in una sola soluzione e subito.

  • PAC (Piano di Accumulo Capitale): Consiste nell’investire il capitale in rate periodiche (es. mensili, trimestrali)

Seguono alcune osservazioni generali:

  • se non si ha un capitale iniziale da investire, l'unica soluzione è il PAC

  • in linea di principio, se siamo su un punto di massimo relativo del mercato è meglio il PAC (perché comprerò a prezzi ribassati), altrimenti se siamo su un punto di minimo relativo del mercato è meglio il PIC. Non conoscendo il futuro, non possiamo sapere in che punto della curva ci troviamo

  • il PIC è più semplice e meno costoso in termini di commissioni

  • il PAC è psicologicamente più facile

Situazione

PIC

PAC

Hai un grande capitale disponibile?

No

Sei a tuo agio con il rischio di mercato?

No

Mercato in forte calo o ribasso?

Mercato ai massimi o molto volatile?

No

Vuoi minimizzare i costi?

No

Non sai quale sia il momento giusto?

No

Stai costruendo un portafoglio gradualmente?

No

E' possibile utilizzare un approccio ibrido, ovvero investire subito una parte del capitale (es. 50%) e accumulare il resto con un PAC. Questo permette di sfruttare eventuali rialzi iniziali, mantenendo una certa protezione contro ribassi futuri.

Asset allocation

L'asset allocation è il processo di suddividere un portafoglio di investimenti tra diverse categorie di asset, come azioni, obbligazioni, liquidità, materie prime, e altri strumenti finanziari. È una delle decisioni più importanti nell'investimento, perché definisce il bilanciamento tra rischio e rendimento e ha un impatto significativo sui risultati complessivi del portafoglio.

L'asset allocation dipende dal profilo dell'investitore, ovvero dall'orizzonte temporale, la propensione al rischio e l'obiettivo dell'investimento. Una dei portafogli più popolari è il 60-40: 60% azioni, 40% obbligazioni. E' considerato un portafoglio bilanciato (propensione al rischio moderata). Aumentando la quota di azioni (o introducendo asset volatili come le criptovalute) si aumenta il rischio del portafoglio, viceversa aumentando la componente obbligazionaria (o introducendo asset poco volatili come la liquidità o i metalli preziosi) si diminuisce il rischio del portafoglio. Ogni classe di investimento ha inoltre diversi livelli di rischio.

Una euristica spesso citata è investire in azioni 100 meno la propria età (quindi 70% per un giovane di 30 anni, 50% per un adulto di 50 anni, e 30% per un anziano di 70 anni). Una variante è 125 meno la propria età meno i tassi di interessi della FED moltiplicati per 5. L'idea è di favorire le obbligazioni con tassi alti e le azioni con tassi bassi.

Metodologia di investimento: singoletto, fondi attivi o fondi passivi?

A seconda del tipo di asset finanziario possiamo investire in diversi modi:

  1. Per azioni e obbligazioni possiamo:

    • comprare direttamente uno o più titoli

    • comprare un paniere di titoli attraverso un fondo comune a gestione attiva, che sceglie attivamente gli asset in cui investire

    • comprare un paniere di titoli attraverso un fondo a gestione passiva (ETF, Exchange-Traded Fund), che si limita passivamente a seguire un indice che contiene diversi asset

  2. Per materie prime:

    • comprare direttamente la materia prima (nel caso di metalli preziosi)

    • comprare un ETC (Exchange-Traded Commodity) che replica il prezzo della materia prima

  3. Per le criptovalute:

    • comprare direttamente la criptovaluta su un exchange (tipo Coinbase o Binance) e poi detenerla su un wallet personale di cui si hanno le chiavi private

    • comprare un ETN (Exchange-Traded Note) che replica il prezzo della criptovaluta

Per il principio della diversificazione è consigliabile investire in panieri di strumenti piuttosto che in singoli asset. La scelta dei fondi passivi (ETF) è consigliabile rispetto ai fondi attivi per queste ragioni:

  1. E' molto difficile prevedere e battere il mercato anche per esperti del settore. Ragion per cui, statistiche alla mano, la stragrande maggioranza (più del 90%) dei fondi attivi fa peggio del loro benchmark, ovvero del mercato

  2. I fondi attivi, dovendo scegliere attivamente i titoli, sono più costosi, con commissioni dell'ordine di qualche punto percentuale contro commissioni dell'ordine di qualche decimo di punto percentuale per i fondi passivi, che semplicemente seguono un benchmark. A lungo andare, questi costi erodono i rendimenti a causa dell'interesse composto

  3. I fondi passivi sono tipicamente più trasparenti, ovvero è chiaro su quali asset investono

  4. I fondi passivi sono exchange traded, ovvero negoziati in borsa. Quindi il loro prezzo è sempre disponibile e possono essere negoziati in qualsiasi momento di borsa aperta

Focus sugli ETF

Gli Exchange-Traded Fund (ETF) sono strumenti finanziari che combinano le caratteristiche di un fondo comune di investimento con quelle di un'azione. Sono progettati per replicare l’andamento di un indice, un settore, una materia prima, o un insieme di attività finanziarie.

Caratteristiche principali degli ETF

  • Negoziazione in borsa: Gli ETF sono quotati sui mercati finanziari e possono essere acquistati o venduti come azioni durante l'orario di contrattazione.

  • Replica di un benchmark: La maggior parte degli ETF segue un indice specifico (es. S&P 500) o un asset sottostante (oro, petrolio).

  • Costi contenuti: Gli ETF hanno generalmente commissioni di gestione (TER) più basse rispetto ai fondi comuni di investimento attivi, dell'ordine di zero virgola.

  • Trasparenza: Gli ETF offrono elevata trasparenza sul loro prezzo e composizione.

  • Efficienza fiscale: Gli ETF accumulano dividendi senza generare redditi imponibili fino alla vendita (nei casi di ETF ad accumulazione).

Tipologie di ETF

  1. Per tipo di replica

    • replica fisica: detiene direttamente i titoli sottostanti dell’indice replicato.

    • replica completa: detiene tutti i titoli dell'indice.

    • replica a campionamento: detiene solo una selezione rappresentativa.

    • replica sintetica: utilizza derivati per replicare l’andamento dell’indice.

      • Vantaggi: Accesso a mercati difficili da replicare.

      • Rischi: Rischio controparte legato ai derivati utilizzati.

  2. Per asset sottostante

    • Azionari: replicano indici azionari come S&P 500, MSCI World, o settori specifici (tecnologia, energia).

    • Obbligazionari: investono in titoli di Stato o obbligazioni societarie

    • Materie prime: replicano il prezzo di oro, petrolio, gas naturale o altre commodity.

    • Settoriali: focalizzati su settori specifici come tecnologia, sanità, energia verde.

    • Tematici: si concentrano su trend specifici, come intelligenza artificiale, energie rinnovabili, blockchain.

    • Geografici: replicano indici di mercati regionali o nazionali (es. Europa, Asia, Paese emergenti).

  3. Per modalità di distribuzione

    • ETF ad accumulazione: I dividendi o le cedole sono reinvestiti nel fondo, aumentando il valore delle quote.

    • ETF a distribuzione: I dividendi o le cedole vengono distribuiti agli investitori periodicamente.

Parametri su cui porre attenzione

Un ottimo sito per scegliere e confrontare ETF è JustETF. I parametri da valutare con attenzione sono:

  1. Emittente: Scegli emittenti affidabili come BlackRock (iShares), Vanguard, State Street Global Advisors (SPDR), Invesco, Xtrackers, Lyxor (Amundi), WisdomTree

  2. Dimensione del fondo: fondi con elevate dimensioni tendono ad essere più liquidi, quindi ad avere spread più bassi e maggiore facilità di vendita.

  3. Costi: a parità di condizioni, scegli un fondo più economico (con un TER più basso)

  4. Metodo di replica: preferisci la replica fisica se cerchi semplicità e minore rischio controparte.

  5. Distribuzione o accumulazione: scegli fondi ad accumulazione per crescere nel tempo, o a distribuzione per reddito regolare.

  6. Partecipazioni: numero e identità dei titoli inclusi nel fondo. Influenza la diversificazione.

  7. Paesi e settori: i Paese e i settori degli asset contenuti nel fondo. Influenzano la diversificazione.

  8. Rendimento e rischio: non sono predittivi di quelli futuri.

  9. Valute:

    • Valuta di denominazione: la valuta in cui il valore del fondo è espresso e calcolato.

    • Valuta di negoziazione: la valuta utilizzata per comprare o vendere il fondo su una borsa specifica. Può essere diversa dalla valuta di denominazione. In tal caso, ci si assume il rischio di cambio.

    • Valuta degli asset sottostanti: la valuta in cui sono denominati i titoli inclusi nell'indice replicato dal fondo. Può essere diversa dalla valuta di denominazione. Influisce direttamente sui rendimenti in base alle fluttuazioni valutarie.

    • Ad esempio un ETF azionario globale può essere denominato in USD, negoziato in Euro in una borsa Europea e contenere asset con diverse valute

  10. Domicilio del fondo: preferire fondi domiciliati in Europa (conformi alla direttiva UCITS) in quanto sono ammortizzati (ovvero soggetti al regime fiscale amministrato del broker)

  11. Banca depositaria: un'entità indipendente incaricata di custodire e amministrare gli asset del fondo per conto degli investitori.

  12. Listing: su quali borse il fondo è negoziabile

Cosa succede in caso di fallimento del gestore o della banca depositaria?

  • Fallimento del gestore: Gli asset dell'ETF sono separati dal bilancio del gestore e rimangono sotto la custodia della banca depositaria. Gli investitori non perdono il capitale investito.

  • Fallimento della banca depositaria: La maggior parte delle normative prevede che gli asset siano segregati anche dal bilancio della banca depositaria, riducendo il rischio per gli investitori.

Tassazione in Italia

  1. Plusvalenze: tassate al 26%. Gli ETF obbligazionari che investono in titoli di Stato di paesi "white list" hanno una tassazione ridotta al 12.5%.

  2. Dividendi: tassati al 26%.

  3. Imposta di bollo: applicata sui conti titoli, pari allo 0,2% del valore complessivo degli strumenti finanziari detenuti.

Dal punto di vista fiscale, al momento in Italia eventuali minusvalenze maturate con ETF non sono compensabili con plusvalenze su ETF, ma solo con plusvalenze su azioni, ETC e ETN.

ETC e ETN

In molte nazioni europee, inclusa l'Italia, non esistono ETF che rappresentano la performance di una singola materia prima. Ciò in quanto un ETF deve sempre essere diversificato. Gli Exchange-Traded Commodity (ETC), come gli ETF, sono negoziati sulla borsa valori e offrono molti degli stessi vantaggi. Tuttavia, c’è una differenza importante: gli ETC rappresentano un’obbligazione del fornitore dell’ETC, il che significa che l’investitore deve sostenere il rischio dell'emittente. Per mitigare questo rischio, gli emittenti degli ETC utilizzano diversi metodi di collateralizzazione. Il trattamento fiscale degli ETC in Italia è favorevole rispetto agli ETF. Infatti eventuali minusvalenze generate da ETC sono compensabili anche con plusvalenze degli stessi strumenti.

Gli Exchange-Traded Note (ETN) possono essere usati in Europa per investire in criptovalute senza detenere la criptovalute stesse. Gli ETN, come gli ETC, rappresentano un’obbligazione del fornitore dell’ETN e hanno lo stesso trattamento fiscale degli ETC (quindi favorevole rispetto agli ETF).

L'insieme di ETF, ETC e ETN prende il nome di Exchange-Traded Products (ETP).

Esempi di ETP

Azionari

Esempi di indici azionari:

  • S&P500: le 500 aziende più grandi per capitalizzazione di mercato quotate sulle borse statunitensi (NYSE e Nasdaq). Include società di tutti i settori, incluse le banche, energia, sanità e beni di consumo

  • Nasdaq 100: le 100 aziende non finanziarie più grandi per capitalizzazione di mercato quotate sul Nasdaq Stock Market. E' fortemente dominato da società del settore tecnologico ed esclude società finanziarie tradizionali, come banche o assicurazioni

  • Russell 2000: 2000 aziende statunitensi a bassa capitalizzazione. E' considerato un indicatore chiave della salute delle piccole imprese negli Stati Uniti

  • STOXX Europe 600: le 600 più grandi società europee (include Regno Unito al 22%)

  • EURO STOXX 50: le 50 più grandi società dell'eurozona (esclude Regno Unito). E' meno esposto al cambio valutario rispetto allo STOXX Europe 600

  • MSCI World ex USA: aziende a grande e media capitalizzazione dei mercati sviluppati di tutto il mondo esclusi gli Stati Uniti. Include Europa al 43%, Giappone al 20%, Regno Unito 12%, Canada 10% e altro

  • MSCI Emerging Markets: aziende dei mercati emergenti di tutto il mondo. Include Cina 22%, Taiwan 19%, India 18%, Corea del Sud 10% e altro

  • MSCI World Enhanced Value: aziende value dei mercati sviluppati di tutto il mondo. Il peso di ciascun settore all'interno dell'indice è uguale al peso dello stesso all’interno dell’MSCI World. Include Stati Uniti 40%, Giappone 22%, Regno Unito 10%, Europa 23% e altro

Esempi di ETF che replicano questi indici:

Obbligazionari

Esempi di indici obbligazionari:

  • Bloomberg Short Treasury: obbligazioni governative a tasso fisso denominate in dollari statunitensi a breve scadenza (0-1 anni) e rating AAA.

  • Bloomberg Euro Government Bond 3-7: titoli di stato denominati in EURO emessi dai paesi membri dell'UME. Scadenza: 3-7 anni. Rating: Investment Grade.

  • Bloomberg Global Aggregate Corporate USD: obbligazioni con valuta dollari statunitensi emesse da società nei mercati emergenti e sviluppati in tutto il mondo con tutte le scadenze e rating Investment Grade.

Esempi di ETF che replicano questi indici:

Oro

Esempio di ETC che replica il prezzo dell'oro:

Criptovalute

Esempi di ETN che replicano il prezzo di criptovalute:

Regimi fiscali

In Italia, il pagamento delle tasse sugli investimenti finanziari può essere gestito attraverso due regimi fiscali principali: amministrato e dichiarativo (esiste in realtà un terzo regime gestito che tralasceremo).

  1. Regime amministrato

    • Il calcolo e il pagamento delle imposte sono effettuati direttamente dal broker o dalla banca, che agiscono come sostituto d’imposta.

    • Eventuali minusvalenze vengono compensate automaticamente con le plusvalenze realizzate nello stesso anno o nei successivi 4 anni.

    • Questo regime è il più semplice per gli investitori, poiché non richiede dichiarazioni fiscali.

    • Non è possibile compensare minusvalenze con redditi generati su altri conti esteri o da altre fonti.

  2. Regime dichiarativo

    • L’investitore è responsabile del calcolo e del pagamento delle imposte, che devono essere dichiarate nella dichiarazione dei redditi (Modello Redditi PF, quadro RT e quadro RW per conti esteri).

    • Maggiore flessibilità nel compensare minusvalenze con altre fonti di reddito finanziario.

    • Maggiore efficienza fiscale, perché le imposte vengono pagate al momento della presentazione della dichiarazione dei redditi e non quando la plusvalenza viene maturata; inoltre c'è più tempo per compensare la plusvalenza con minusvalenze future entro l'anno d'imposta

    • Richiede competenze fiscali o l’assistenza di un commercialista.

    • E' necessario per chi utilizza broker esteri

Intermediari finanziari

L'investitore privato non ha accesso diretto ai mercati finanziari ma deve comprare gli strumenti finanziari attraverso un broker, ovvero un intermediario finanziario. Ci sono due tipi di intermediari finanziari (broker):

  1. Broker bancari: è una banca tradizionale, che offre servizi di investimento integrati al conto corrente. Serve aprire un conto titoli, separato dal conto corrente, e poi è possibile procedere con gli investimenti in autonomia. Un esempio è Fineco.

    • Sicurezza e affidabilità di un’istituzione bancaria.

    • Forniscono una gestione automatizzata del regime fiscale (regime amministrato).

    • Commissioni di trading generalmente più alte rispetto ai broker online puri (ma ci sono solitamente sconti significative per i giovani).

    • Strumenti avanzati di analisi e trading meno sviluppati.

  2. Broker online puri: Sono piattaforme indipendenti dalle banche, specializzate in investimenti e trading online. Esempi sono DeGiro e Scalable Capital.

    • Percepiti come meno affidabili rispetto ad una banca

    • La gestione fiscale è generalmente in regime dichiarativo, quindi devi occuparti autonomamente delle imposte.

    • Operano esclusivamente online, con costi più bassi rispetto ai broker bancari.

    • Spesso offrono funzionalità avanzate come grafici interattivi, trading algoritmico, social trading.

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