Fiscalità
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La ha regolamentato le criptoattività in Italia imponendo l'obbligo del monitoraggio fiscale, l'imposta sulle criptoattività e la tassazione delle eventuali plusvalenze maturate.
Le criptoattività sono definite nella legge nel seguente modo:
Una rappresentazione digitale di valore o di diritti che possono essere trasferiti e memorizzati elettronicamente, utilizzando la tecnologia di registro distribuito o una tecnologia analoga.
I casi che seguono sono a puro titolo di esempio, rappresentano la comprensione, possibilmente errata e lacunosa, della legge da parte del docente, non rappresentano in alcun modo un consiglio fiscale o di investimento. Consultare il proprio commercialista di fiducia in ogni caso.
Al 1 Gennaio Domenico ha un ETH del valore di 1000 Euro in portafoglio e non fa nessuna movimentazione durante l'anno. Al 31 Dicembre un ETH vale 1000 Euro.
Domenico deve inserire nel quadro RW:
saldo iniziale 1000 Euro
saldo finale 1000 Euro
Deve inoltre pagare 2/1000 * 1000 = 2 Euro di IC.
Al 1 Gennaio Domenico ha un ETH del valore di 1000 Euro in portafoglio, l'1 Luglio Domenico vendo un ETH. Al 31 Dicembre un ETH vale 1000 Euro.
Domenico deve inserire nel quadro RW:
saldo iniziale 1000 Euro
saldo finale 0 Euro
Deve inoltre pagare:
2/1000 * 1000 * 1/2 = 1 Euro di IC sull'ETH cha ha avuto giacenza per sei mesi (da Gennaio a Luglio). Qui e di seguito semplifichiamo assumendo che tutti i mesi abbiano lo stesso numero di giorni. Nella realtà il calcolo del periodi di giacenza di fa in giorni.
Al 1 Gennaio Domenico ha un ETH del valore di 1000 Euro in portafoglio, il 1 Aprile Domenico acquista un altro ETH. Al 31 Dicembre un ETH vale 1000 Euro.
Domenico deve inserire nel quadro RW:
saldo iniziale 1000 Euro
saldo finale 2000 Euro
Deve inoltre pagare:
2/1000 * 1000 = 2 Euro di IC sul primo ETH cha ha avuto giacenza per 12 mesi (da Gennaio a Dicembre)
2/1000 * 1000 * 3/4 = 1.5 Euro di IC sul secondo ETH cha ha avuto giacenza per 9 mesi (da Aprile a Dicembre)
quindi in totale Domenico paga 3.5 Euro di IC
Al 1 Gennaio Domenico ha un ETH del valore di 1000 Euro in portafoglio, l'1 Aprile Domenico acquista un altro ETH, l'1 Luglio Domenico vende 0.5 ETH. Al 31 Dicembre un ETH vale 1000 Euro.
Domenico deve inserire nel quadro RW:
saldo iniziale 1000 Euro
saldo finale 1500 Euro
Deve inoltre pagare (immaginando di usare un criterio LIFO):
2/1000 * 1000 = 2 Euro di IC sul primo ETH cha ha avuto giacenza per 12 mesi
2/1000 * 500 * 3/4 = 0.75 Euro di IC sullo 0.5 ETH cha ha avuto giacenza per 9 mesi (da Aprile a Dicembre)
2/1000 * 500 * 1/4 = 0.25 Euro di IC sullo 0.5 ETH cha ha avuto giacenza per 3 mesi (da Aprile a Giugno)
quindi in totale Domenico paga 3 Euro di IC
Nota: La legge prevede l'uso del criterio LIFO (Last In First Out), ovvero ad essere venduto è l'ultimo che è stato comprato.
Domenico compra 1 ETH del valore di 1000 Euro. Successivamente lo vende al valore di 1500 Euro.
Domenico ha maturato una plusvalenza di 500 Euro tassata al 26%, quindi deve pagare 130 Euro di imposte.
Domenico compra 1 ETH del valore di 1000 Euro. Successivamente lo vende al valore a 800 Euro.
Domenico ha maturato una minusvalenza di 200 Euro che può usare per compensare eventuali plusvalenze future (per 4 anni).
A inizio anno Domenico ha una minusvalenza di 200 Euro. Domenico compra 1 ETH del valore di 1000 Euro. Successivamente lo vende al valore a 1500 Euro.
Domenico ha maturato una plusvalenza di 500 Euro, dalla quale può dedurre la minusvalenza di 200 Euro. Deve dunque pagare il 26% solo su 300 Euro, ovvero 78 Euro.
Domenico compra a Gennaio 1 ETH del valore di 1000 Euro, a Luglio compra 1 ETH al valore di 1500 Euro, a Settembre vende 1 ETH al valore di 2000 Euro.
La legge prevede l'uso del criterio LIFO (Last In First Out), ovvero ad essere venduto è l'ultimo che è stato comprato. Dunque l'ETH venduto a Settembre è quello comprato a Luglio. Quindi Domenico ha maturato una plusvalenza di 500 Euro e deve pagare 130 Euro di imposte. Domenico ha ancora in portafoglio 1 ETH al prezzo di carico di 1000 Euro.
Se invece avessimo usato un criterio FIFO (First In First Out), ovvero si vende il primo comprato, l'ETH venduto a Settembre sarebbe quello comprato a Gennaio. Quindi Domenico avrebbe maturato una plusvalenza di 1000 Euro e dovrebbe pagare 260 Euro di imposte. Però Domenico avrebbe ancora in portafoglio 1 ETH al prezzo di carico di 1500 Euro.
Domenico compra a Gennaio 1 ETH del valore di 1000 Euro, a Luglio compra 1 ETH al valore di 1500 Euro, a Settembre vende 1 ETH al valore di 2000 Euro, a Dicembre vende 0.5 ETH a 3000 Euro.
Come sopra, usando un criterio LIFO, l'ETH venduto a Settembre è quello comprato a Luglio. Quindi Domenico ha maturato una plusvalenza di 500 Euro. Inoltre l'ETH venduto a Dicembre è quello comprato a Gennaio e Domenico ha maturato una ulteriore plusvalenza di 0.5 * (3000 - 1000) = 1000 Euro. In totale la plusvalenza è di 1500 Euro e le imposte dovute al 26% ammontano a 390 Euro.
Domenico compra un NFT a 1 ETH quando l'ETH vale 1000 Euro e successivamente lo rivende a 2 ETH quando l'ETH vale 2000 Euro.
La plusvalenza maturata è di 2 * 2000 - 1000 = 3000 sul quale Domenico paga una imposta del 26%, ovvero 780 Euro. Si noti che l'acquisto dell'NFT in criptovaluta è fiscalmente rilevante, nel senso che può determinare una plusvalenza o minusvalenza per la criptovaluta usata nell'acquisto.
Domenico compra 1 ETH al valore di 1000 Euro, successivamente compra un NFT pagandolo 1 ETH quando l'ETH vale 1500 Euro e infine lo rivende a 1.5 ETH quando l'ETH vale 1500 Euro.
Vi è prima una plusvalenza di 500 Euro sull'ETH maturata quando l'NFT viene comprato. Successivamente c'è una plusvalenza di 1.5 * 1500 - 1500 = 750 Euro sull'NFT maturata quando l'NFT viene venduto. In totale quindi Domenico ha una plusvalenza di 1250 Euro e andrà a pagare 325 Euro di imposta, ovvero il 26%.
Domenico compra 1 ETH al valore di 1000 Euro, successivamente compra un NFT pagandolo 1 ETH quando l'ETH vale 1500 Euro e infine lo rivende a 1 ETH quando l'ETH vale 1000 Euro.
Vi è prima una plusvalenza di 500 Euro sull'ETH maturata quando l'NFT viene comprato. Successivamente c'è una minusvalenza di 1500 - 1000 = 500 Euro sull'NFT maturata quando l'NFT viene venduto. I due saldi si compensano e Domenico non deve pagare imposte.
Domenico crea un NFT (minting) e lo vende a 1 ETH al valore di 1000 Euro. Successivamente vende l'ETH al valore di 1500 Euro.
Domenico deve pagare le imposte in base al proprio regime fiscale sulla vendita dell'NFT a 1000 Euro. Supponiamo che la tassazione sia del 32%, dovrà pagare 320 Euro. Inoltre deve pagare il 26% sulla plusvalenza di 500 Euro maturata alla cessione dell'ETH, ovvero 130 Euro. Dunque in totale le imposte da pagare sono 450 Euro.