The Gold/Bitcoin Standard
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La prima parte del testo che segue è tratta dal libro The Bitcoin Standard di Saifedean Ammous.
Il denaro è un sistema di informazione sullo stato di salute di un'economia e di una società tutta. Il denaro sano (sound money) permette lo sviluppo del commercio, del risparmio, degli investimenti e anche dell'arte in una società. Il denaro sano è anche un elemento essenziale di una società libera, in quanto costituisce un efficace baluardo contro i governi dispotici. Saifedean Ammous
Il modo più semplice di scambiare valore è quello di scambiarsi beni di valore. Questo processo di scambio diretto viene definito baratto, ma è pratico solo in ambienti ristretti con pochi beni e servizi prodotti, di solito coinvolgendo persone che hanno una grande familiarità reciproca.
Il baratto è caratterizzato dalla coincidenza di tre desideri:
coincidenza nella scala: i beni che si desidera scambiare devono avere lo stesso valore percepito e dividere uno dei due in unità più piccole potrebbe non essere pratico
coincidenza nello spazio: alcuni beni non si possono trasportare nello spazio mentre altri lo sono facilmente
coincidenza nel tempo: alcuni beni sono deperibili e stagionali, altri durevoli e sempre disponibili, il che rende difficile il tempismo dello scambio
In un'economia più sofisticata e più grande, gli individui hanno l'opportunità di specializzarsi nella produzione di un maggior numero di beni e di scambiarli con molte più persone, persone con le quali non hanno relazioni personali, ma anche estranei con i quali è assolutamente impraticabile tenere un conteggio continuo di beni, servizi e favori.
L'unico modo per ovviare a questo problema è lo scambio indiretto: si cerca di trovare un altro bene di scambio che vada bene ad entrambe le parti, ovvero un mezzo di scambio. Un bene che assume il ruolo di mezzo di scambio ampiamente accettato si chiama denaro.
Essere un mezzo di scambio è la prima funzione che definisce il denaro - in altre parole, il denaro è un bene acquistato non per essere consumato (un bene di consumo), né per essere impiegato nella produzione di altri beni (un bene di capitale), ma principalmente per essere scambiato con altri beni.
Le tre proprietà fondamentali del denaro sono:
divisibilità: il bene deve essere facilmente divisibile in unità più piccole la cui somma corrisponde al valore di partenza
trasportabilità nello spazio: indica la facilità di trasportare il bene; questo ha fatto sì che i beni usati come moneta abbiano generalmente un valore elevato per unità di peso
trasportabilità nel tempo: si riferisce alla sua capacità di mantenere il valore nel futuro, quindi non deteriorarsi e non essere soggetto a svalutazione, consentendo al possessore di immagazzinare ricchezza
La trasportabilità nel tempo corrisponde alla seconda funzione del denaro: essere una riserva di valore. Affinché il bene mantenga il suo valore, oltre a non essere deperibile, è anche necessario che l'offerta del bene non possa aumentare troppo drasticamente durante il periodo in cui il possessore lo possiede. Una caratteristica comune alle forme di denaro nel corso della storia è la presenza di un meccanismo che frena la produzione di nuove unità del bene per mantenere il valore delle unità esistenti e sfavorire la svalutazione.
La difficoltà relativa di produrre nuove unità monetarie determina la forza del denaro (hardness): il denaro la cui offerta è difficile da aumentare, ovvero non può essere svalutato, è noto come denaro forte (hard money), mentre il denaro facile (easy money) è il denaro la cui offerta è suscettibile di grandi aumenti.
Possiamo comprendere la forza del denaro attraverso la comprensione di due quantità distinte relative all'offerta di un bene:
lo stock (magazzino), ovvero l'offerta esistente, che consiste in tutto ciò che è stato prodotto in passato, meno tutto ciò che è stato consumato o distrutto;
il flow (flusso), ovvero la produzione del bene che verrà effettuata nel periodo successivo.
Il rapporto tra stock e flow, detto stock-to-flow ratio (S2F), è un indicatore affidabile della forza del denaro. Più alto è il rapporto tra stock e flow, più tempo serve per estrarre o produrre una quantità di bene corrispondente allo stock. Un bene con un alto rapporto stock-to-flow è probabile che mantenga il suo valore nel tempo e quindi possa essere usato come denaro forte.
Inoltre, l'ampia accettazione di un mezzo di scambio consente di esprimere tutti i prezzi nei suoi termini, il che gli permette di svolgere la terza funzione della moneta: l'unità di conto. In un'economia senza mezzo di scambio riconosciuto, ogni bene dovrà essere valutato in termini di ogni altro bene, il che porta a un gran numero di prezzi, rendendo i calcoli economici estremamente difficili. In un'economia con un mezzo di scambio, tutti i prezzi di tutti i beni sono espressi in termini della stessa unità di conto.
Riassumendo, le tre funzioni della moneta sono:
mezzo di scambio: la moneta viene utilizzata per acquistare beni e servizi o per pagare debiti
riserva di valore: la moneta conserva il suo potere d'acquisto nel tempo, permettendo di essere accumulata e usata in futuro
unità di conto: la moneta fornisce un'unità standard per misurare e confrontare il valore di beni e servizi
L'uomo ha sempre cercato un bene divisibile, trasportabile nello spazio e nel tempo, che svolgesse le funzioni della moneta: mezzo di scambio, riserva di valore, unità di conto.
è divisibile in unità più piccole, attraverso la fusione;
è trasferibile nello spazio, in forma di lingotti o monete;
è trasferibile nel tempo:
dal punto di vista chimico l’oro puro è inossidabile, non reagisce mai con l’ossigeno e di conseguenza non arrugginisce
non può essere sintetizzato a partire da altri metalli (con buona pace degli alchimisti)
è scarso, in quanto è difficile estrarre nuove quantità ingenti di oro. L'estrazione di oro è un processo costoso, tossico e incerto in cui l'uomo è impegnato da migliaia di anni con rendimenti sempre più bassi
Si noti però che la quantità di oro potenzialmente a disposizione dell'umanità non è limitata a priori ad una certa quantità fissata. Ad esempio nuovi giacimenti prima sconosciuti potrebbero essere scoperti sulla Terra o altrove o quantità importanti di oro potrebbero arrivare dallo spazio attraverso un asteroide.
Nel 1873 molti Paesi decisero di agganciare il valore della loro moneta ad una quantità fissa di oro, dando vita al gold standard.
Nel 1914 allo scoppio della Prima Guerra mondiale il gold standard fu sospeso per favorire le spese militari.
Nel 1944 il gold standard venne rimpiazzato dagli accordi di Bretton Woods, in base ai quali il dollaro venne eletto come valuta di riferimento per gli scambi mondiali e divenne l’unica valuta convertibile in oro al cambio di 35$ all’oncia. Tutte le altre monete ebbero un cambio fisso nei confronti del dollaro. Gli accordi però non prevedevano un controllo della quantità di dollari emessi, permettendo così agli USA l’emissione incontrollata di moneta, perdendo in questo modo il riferimento con l’oro.
Nel 1971 il presidente americano Richard Nixon dichiarò la fine degli accordi di Bretton Woods: il dollaro fu confermato come valuta di riferimento ma non fu più legato all’oro.
Nasce così l’attuale sistema monetario basato sulla moneta fiduciaria (fiat money): la moneta è basata sulla fiducia, non è coperta da riserve auree, e quindi priva di valore intrinseco. Il termine fiat deriva dal latino e può essere tradotto come "che sia fatto"; in poche parole, indica un ordine dato da una autorità. La banca centrale e il governo stabiliscono che una certa moneta abbia validità e che debba essere adottata da tutti (rendendola dunque a corso legale): finché tutti i cittadini rispettano queste decisioni autoritarie, quella moneta manterrà il suo valore.
L’oro ha dunque perso il suo ruolo di moneta ma ha continuato ad essere una riserva di valore: dal 1973 il suo valore è cresciuto di oltre il 5% l’anno mentre il valore delle monete fiat, incluso il dollaro, è sceso in media dal 3% al 4% l’anno. Molte banche centrali detengono ancora oggi enormi riserve di valore in oro, proprio per questo motivo.
È necessario comprendere una grande differenza tra il denaro pubblico riscattabile in oro e il denaro pubblico irredimibile, anche se entrambi sono gestiti dal governo:
Nel gold standard, il denaro è di fatto oro e il governo si assume solo la responsabilità di coniare unità standard di oro e di stampare moneta garantita dall'oro. Il governo non può aumentare arbitrariamente la quantità di moneta in circolazione in quanto le persone possono riscattare la loro moneta in oro fisico in qualsiasi momento.
Con la moneta governativa irredimibile, invece, la moneta del governo è utilizzata come denaro senza alcun collaterale in oro; il governo è in grado quindi di aumentarne l'offerta a suo piacimento per perseguire politiche monetarie o far fronte a spese impreviste (come una guerra o una pandemia).
A tutti gli effetti pratici, il bitcoin è sovrano: funziona secondo le proprie regole e non ci sono estranei che possano alterarle. Potrebbe essere utile pensare che i parametri del bitcoin siano simili alla rotazione della terra, del sole, della luna o delle stelle, forze al di fuori del nostro controllo che devono essere vissute, non alterate. Saifedean Ammous
La natura degli oggetti digitali, fin dalla nascita dei computer, è che non sono scarsi. Possono essere riprodotti all'infinito, e in quanto tali era impossibile creare una moneta digitale, perché inviarli era un modo per duplicarli. Qualsiasi forma di pagamento elettronico doveva essere effettuata tramite un intermediario a causa del pericolo di doppia spesa: non c'era modo di garantire che colui che pagava fosse onesto con i suoi fondi e non li usasse più di una volta, a meno che non ci fosse una terza parte fidata che supervisionasse e che fosse in grado di verificare l'integrità dei pagamenti effettuati. Le transazioni in contanti fisici (physical cash) sono disintermediate, ma sono confinate all'ambito fisico del contatto diretto, mentre tutte le forme digitali di pagamento dovevano essere supervisionate da una terza parte, tipicamente una banca.
La motivazione di Satoshi Nakamoto per la creazione di bitcoin era quella di creare una forma di denaro elettronico puramente peer-to-peer che non richiedesse la fiducia in terzi per le transazioni e la cui offerta non potesse essere alterata da nessuno. In altre parole, il bitcoin avrebbe ereditato le caratteristiche desiderabili del contante fisico (mancanza di intermediari) nel regno digitale e le avrebbe combinate con una politica monetaria ferrea che non può essere manipolata. Nakamoto è riuscito a raggiungere questo obiettivo grazie all'utilizzo di alcune tecnologie importanti e una buona dose di matematica e teoria dei giochi. Essendo il primo oggetto digitale che è provabilmente scarso, il bitcoin è il primo esempio di contante digitale (digital cash).
Il bitcoin è fondamentalmente diverso da qualsiasi altra moneta. Mentre l'aumento di valore di qualsiasi moneta porta a maggiori risorse dedicate alla sua produzione e quindi a un aumento della sua offerta e dunque in definitiva ad una sua svalutazione, quando il valore del bitcoin aumenta, un maggiore sforzo per produrre bitcoin non porta alla produzione di più bitcoin. Al contrario, porta solo a un aumento della potenza di elaborazione necessaria per approvare transazioni valide nella rete bitcoin, il che serve solo a rendere la rete più sicura e difficile da compromettere.
Bitcoin gode delle tre proprietà della moneta e le possiede in modo potenziato rispetto all’oro:
è divisibile in unità più piccole, in particolare l'unità minima è 1 Satoshi, dove 100 milioni di Satoshi fanno un bitcoin; rispetto all'oro fisico, non necessita di essere fuso per essere diviso
è trasferibile nello spazio: una transazione bitcoin richiede circa 10 minuti (oppure circa 60 minuti, ovvero 6 conferme, per essere praticamente certi della transazione), o pochi istanti se si utilizza la tecnologia di secondo livello chiamata Lighting Network. È certamente possibile trasferire oro fisico in forma di monete e lingotti, ma la cosa è meno pratica e più rischiosa
è trasferibile nel tempo:
bitcoin è tecnologicamente inossidabile, come l'oro lo è fisicamente. Dal 2009, anno in cui è stato creato il primo bitcoin, il suo protocollo non è mai stato attaccato con successo
come per l'oro, non è possibile sintetizzare o creare dal nulla bitcoin, in particolare per bitcoin la doppia spesa è impedita dal suo protocollo, mentre per l'oro dalla sua fisicità
bitcoin non è solo scarso come lo è l'oro, ma la sua offerta è matematicamente limitata a 21 milioni di unità (di cui la gran parte sono già emesse). Al contrario, l'aumento significativo dell'offerta di oro è in teoria possibile (ad esempio per la scoperta di nuovi giacimenti o l'arrivo di un asteroide dallo spazio carico d'oro).
Al momento bitcoin ha al più la funzione di riserva di valore, ma ha scarso utilizzo come mezzo di scambio (pochi beni e servizi di possono pagare in bitcoin) e come unità di conto (viene usato come standard per confrontare l'andamento del prezzo di altre criptovalute ma non al di fuori di questo mondo).
Segue una lista di punti di contatto e di differenza tra l'oro e il bitcoin, spesso chiamato oro digitale. Tutte le statistiche sono riferite al 28 Gennaio 2025:
l'oro ha una storia antica. Le prime civiltà, come quelle della Mesopotamia e dell'Antico Egitto, usavano l'oro come bene di scambio e riserva di valore già nel 3000 a.C., e le prime monete in oro furono coniate nel Regno di Lidia, un'antica regione dell'attuale Turchia, intorno al 600 a.C. In confronto il bitcoin è molto giovane: è stato proposto da Satoshi Nakamoto (uno pseudonimo) a Ottobre 2008 e la sua blockchain ha posato il primo blocco a Gennaio 2009
sia l'oro che il bitcoin devono il loro valore a una narrazione condivisa. L'oro ha una storia millenaria di valore intrinseco, legata alla sua rarità, bellezza e utilità. Il bitcoin, invece, si basa su una narrazione più moderna, legata alla sua natura digitale, decentralizzata e alla sua scarsità programmata. Tuttavia, entrambe queste narrazioni dipendono dalla fiducia degli investitori
l'oro ha altre applicazioni - in campo industriale, dell'elettronica e della gioielleria - oltre ad essere un asset di investimento, mentre bitcoin è, al momento, sostanzialmente un asset di investimento
l’oro ha una regolamentazione consolidata e universalmente accettata, mentre bitcoin è ancora in fase di definizione normativa in molte giurisdizioni, il che potrebbe creare incertezze per gli investitori
bitcoin è basato su una tecnologia innovativa (blockchain) che offre trasparenza, sicurezza e decentralizzazione. Questa tecnologia potrebbe avere implicazioni di vasta portata oltre il semplice uso come denaro digitale. L'oro, d'altra parte, essendo un metallo fisico, non ha questa componente tecnologica
bitcoin è nato in modo spontaneo e decentralizzato, con un investimento iniziale minimo e senza un'autorità centrale (per immacolata concezione, dato che Satoshi Nakamoto è subito sparito). L’oro invece ha sempre richiesto enormi investimenti in estrazione, raffinazione e trasporto. Inoltre è sempre stato controllato da imperi, governi e grandi aziende minerarie.
sia oro che bitcoin godono delle tre proprietà fondamentali della moneta: divisibilità, trasferibilità nello spazio e nel tempo. Essendo un asset digitale, il bitcoin possiede queste proprietà in modo potenziato rispetto all'oro: è più facilmente divisibile e trasportabile nello spazio, inoltre la sua offerta non è solo scarsa ma matematicamente limitata
in particolare, usando il modello stock-to-flow, bitcoin è attualmente più scarso dell'oro, e lo sarà sempre di più in futuro.
Per l’oro lo stock è 185 mila tonnellate (considerando quello che è andato perso), il flow è 3 mila tonnellate l’anno, quindi il rapporto stock-to-flow è 185/3 = 62 anni circa.
Per il bitcoin, oggi lo stock è 19,816,268 unità, il flow è 3.125 bitcoin ogni 10 minuti, ovvero 450 = 24 * 6 * 3.125 bitcoin al giorno, ovvero 164,250 = 450 * 365 bitcoin all’anno, quindi il rapporto stock-to-flow è 19,816,268 / 164,250 = 121 anni circa, quasi il doppio che per l'oro. Soprattutto, ogni 4 anni, questo rapporto per bitcoin raddoppia come conseguenza della regola dell'halving, ovvero del dimezzamento della ricompensa per i miner
l'oro in passato ha assolto perfettamente le tre funzioni della moneta: mezzo di scambio, riserva di valore, unità di conto. Al momento l'oro è più che altro una riserva di valore: circa 1/5 di tutto l’oro estratto è posseduto dalle banche centrali. Bitcoin, a causa della sua alta volatilità, è al più una riserva di valore per gli investitori privati e in parte istituzionali, ma non ancora per gli stati centrali: ad oggi nessuna banca centrale detiene bitcoin come riserva (ma la FED americana potrebbe aprire questa strada). Per entrambi oro e bitcoin le applicazioni come mezzo di scambio (comprare beni o servizi) e unità di conto (fungere standard di misura del valore di altri beni) sono invece limitate.
per entrambi oro e bitcoin, il prezzo dipende molto più dalla domanda che dall’offerta, dato che quest’ultima è scarsa o limitata. In particolare, il prezzo dell'oro è influenzato sia dalla domanda industriale sia da quella speculativa, mentre quello di bitcoin solo dalla domanda speculativa, non avendo bitcoin un utilizzo pratico. Ne deriva che entrambi oro e bitcoin non sono inflazionabili, ovvero non possono perdere valore a causa dell'aumento improvviso e significativo dell'offerta, ma solo a causa di una contrazione della domanda. La valute correnti hanno invece una inflazione strutturale - voluta e cercata dalla banche centrali in un intorno del 2% - come incentivo all’economia
entrambi oro e bitcoin non hanno un rischio di controparte, non essendoci alle spalle un’azienda o uno stato che potrebbero fallire. Il loro rischio è invece legato alla reputazione, ovvero alla possibilità che l’uomo cambi idea sul loro potenziale
Denominazione in dollari: oro e bitcoin sono quotati principalmente in dollari statunitensi. Quando il dollaro si rafforza, entrambi diventano più costosi in altre valute, riducendo la domanda globale e abbassando il prezzo. Viceversa, un dollaro debole rende oro e bitcoin più accessibili agli acquirenti stranieri, aumentando la domanda
Bene rifugio: oro, e in misura minore anche bitcoin, è considerato una riserva di valore durante periodi di incertezza economica o geopolitica. Se il dollaro si indebolisce (ad esempio a causa di un'inflazione elevata o di politiche monetarie espansive), gli investitori tendono a cercare rifugio nell'oro e in parte nel bitcoin
sia l’oro sia bitcoin condividono la capacità unica di essere detenuti fuori da sistemi centralizzati, dando al proprietario il controllo totale. Per bitcoin, questo è reso possibile dai wallet non-custodial di cui si detengono le chiavi private (ed esempio hardware wallet); per l’oro, tramite lingotti o monete fisiche.
entrambi gli asset possono anche essere detenuti indirettamente attraverso degli strumenti finanziari derivati che ne tracciano il prezzo corrente, in particolare attraverso ETF - Exchange-Traded Fund.
l'intensità di emissioni (emissioni per consumo energetico) sono significativamente più basse per l'estrazione di bitcoin (94.85 / 168 = 0.56 MtCO2/TWh) rispetto all’oro (100.4 / 131 = 0.77 MtCO2/TWh); ciò significa che l’industria del mining di bitcoin usa energia più pulita (con meno emissioni di gas serra) rispetto a quella dell’estrazione dell’oro
Con questa finalità sono state usate le conchiglie, il sale, il rame, e persino delle nell’isola di Yap in Micronesia. Questi tentativi sono falliti finché non si è arrivati all’oro, che ha le caratteristiche opportune:
a differenza di asset come azioni e obbligazioni, come le altre materie prime, sia oro che bitcoin non distribuiscono una rendita (in forma di interessi pagati) e quindi soffrono periodi di tassi crescenti in cui le obbligazioni governative sono molto redditizie e viceversa si apprezzano quando i tassi scendono. Il loro valore è dunque generalmente inversamente correlato all’andamento dei tassi di interesse. Per bitcoin, tuttavia, esistono possibilità di rendita passiva tramite lending o farming su piattaforme di finanza decentralizzata, oppure è possibile usare i bitcoin come collaterale per ottenere un prestito. Per criptovalute su blockchain Proof-of-Stake, esiste anche la possibilità dello .
il dell’investimento in bitcoin è storicamente superiore a quello di un investimento in oro ma anche la volatilità, ovvero il rischio, di bitcoin è superiore rispetto all'oro. In definitiva, il rapporto rendimento su rischio (detto ) negli ultimi 5 anni non mostra una particolare dominanza di un asset rispetto all'altro.
sia oro che bitcoin tendono ad essere negativamente correlati rispetto al valore del dollaro, ma la relazione tra e dollaro è generalmente più forte rispetto a quella tra e dollaro. Alcuni motivi della correlazione inversa sono i seguenti:
- iShares Bitcoin Trust ETF - gestito da BlackRock, è il più grande ETF su bitcoin, con 60 miliardi di dollari di fondi gestiti.
Il più grande ETF sull'oro è - SPDR Gold Share - gestito da State Street Global Advisors, con 76 miliardi di dollari di fondi gestiti ma con volumi di scambio molto inferiori a IBIT.
Per un confronto, il più grande ETF per fondi gestiti è - SPDR S&P 500 ETF Trust - che replica l’indice S&P 500 e gestisce 627 miliardi di dollari
l'oro ha una (controvalore di mercato in circolazione) di un ordine di grandezza superiore a quella di bitcoin. L'oro è di gran lunga l'asset più capitalizzato al mondo
il annuo per l’estrazione degli asset è 168 TWh per bitcoin e 131 TWh per l’oro, secondo i dati forniti dal Cambridge Centre for Alternative Finance
secondo lo stesso centro, le annue per la relativa estrazione sono 94.85 MtCO2 per bitcoin e 100.4 MtCO2 per l’oro